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Alimentazione è benessere

Benvenuti

La Dr.ssa Silvia Pala esercita nel suo ambulatorio a Livorno. È biologa nutrizionista e si occupa da anni delle problematiche relative alla corretta alimentazione e dei disturbi del comportamento alimentare tra i quali anoressia e bulimia.

In presenza di disturbi del comportamento alimentare la Dottoressa propone un programma di riabilitazione nutrizionale. Si occupa inoltre di problemi di sovrappeso, obesità, intolleranze alimentari ed allergie alimentari.

gravidanza e infanzia

La dieta è molto importante per la fisiologica evoluzione della gravidanza, del parto e del puerperio e non deve discostarsi molto da quella che dovrebbe essere seguita in ogni altro periodo della vita, con la differenza che l’apporto calorico deve essere più alto e che alcuni nutrienti particolari devono essere sempre presenti. 

Le tappe dello svezzamento sono spesso diverse da un bambino all’altro e diverse sono le strade percorribili. Si consiglia di farlo nel periodo compreso fra la fine del 5° e la fine del 6° mese di vita ( comunque non prima della fine del 5° mese ). I rischi di uno svezzamento precoce fa correre fondamentalmente due ruschi: quello di un sovrappeso, per eccesso di apporto calorico e soprattutto quello di sviluppare intolleranze e allergie. Il latte materno oltre a proteggere da certe infezioni, protegge anche nei confronti delle allergie e questo è un grande vantaggio soprattutto per quei bambini familiarmente predisposti a questi disturbi (atopici). Il lattante contrae allergie essenzialmente per la particolare “permeabilità” del suo intestino. Grosse proteine possono attraversare la barriera intestinale, sensibilizzando il bambino che poi diviene allergico ad esse. La drastica riduzione di assorbimento di macromolecole ( possibili antigeni allergizzanti ) sembra avvenire fra il terzo ed il quarto mese di vita. Alimenti particolarmente allergizzanti, come pesce, uovo vanno inseriti non prima dell’anno. Verso la fine del primo anno viene inserito il latte vaccino. L’inserimento di alimenti diversi deve essere graduale, sia nella quantità che nella variabilità. E’ preferibile fare cambiamenti alimentari quando il bambino è in buona salute ed è nelle condizioni migliori per adattarsi alle novità; le sue preferenze restano sempre un criterio guida valido. Gli alimenti sono tanti: cibi di diverso odore e sapore o preparati diversamente sono in grado di fornire gli stessi principi nutritivi. Non è giustificata l’insistenza nell’imporre un determinato cibo che il bambino rifiuta.

disturbi del comportamento alimentare

Mangiare non vuol dire solo nutrirsi; sono molti i motivi che ci spingono a farlo. Diversi sono i significati simbolici che assume il cibo, elemento cardine attorno al quale ruotano i disturbi alimentari. Questi colpiscono solitamente durante l’adolescenza e prevalentemente le ragazze. E’ un periodo particolare in cui confluiscono numerosi processi:

 

1) la realizzazione dell’autonomia ed il distacco dalla famiglia,

 

2) l’ambiente extrafamiliare assume importanza fondamentale e sicostituiscono nuovi legami,

 

3) la ridefinizione dell’identità col passaggio dallo status di bambina a quello di adulta,

 

4) la modificazione del corpo (femminilità più completa e visibile)

 

5) emergono gli impulsi sessuali

 

Prestare attenzione ai fattori che predispongono al disturbo alimentare e cercare la cura più adeguata sono passi decisivi per affrontare la malattia.

 

intolleranze e allergie

Si parla di intolleranza alimentare quando la reazione avversa all’alimento non è immediata ma cronica ossia non vi è la produzione di anticorpi Ig E come nelle allergie alimentari. I disturbi non sono in diretta relazione all’assunzione ma si possono verificare a distanza di tempo fino a 72 ore dopo; i sintomi e le malattie si possono sviluppare a carico di qualsiasi organo – apparato - sistema. Il meccanismo che causa lo scatenamento di queste manifestazioni si deve ricercare nell’alterata reazione del sistema immunitario, il sistema di difesa dell’organismo, che in presenza di alcuni alimenti li riconosce come dannosi ed estranei e, di conseguenza reagisce.Tra le ipotesi principali sulle cause dei fenomeni di intolleranze alimentari:

 

1) teoria delle Carenze Mineraliche – Vitaminiche

 

2) teoria dell’Assorbimento Alterato di Macromolecole da parte della parete intestinale

 

3) teoria degli Agenti Stressanti

sovrappeso e obesità

Negli ultimi anni la prevalenza dell’obesità è aumentata in modo preoccupante. Studi epidemiologici indicano che i livelli di BMI nella popolazione varino in base alla fase di transizione economica, al grado di industrializzazione di un paese e alla disponibilità di cibo. L’epidemia globale dell’obesità, come è stata definita dall’OMS, ha un’origine multifattoriale: genetica, aumento della disponibilità di cibi ad alta densità energetica, diminuzione dei livelli di attività fisica, influenze sociali, altri fattori. Numerosi studi hanno evidenziato che l’obesità si associa ad un incremento di tutte le cause di morte e al rischio di alcune malattie, come ad esempio il diabete di tipo 2, le patologie cardio-vascolari, i disturbi del sonno e del respiro ed alcune forme di cancro. L’obesità va considerato un importante problema medico che minaccia la salute ed il benessere della popolazione. Esiste anche una relazione tra obesità e disturbi emotivi; spesso l’obesità è la conseguenza di conflitti psicologici preesistenti non risolti. Alcuni autori hanno recentemente ipotizzato che le problematiche psicologiche osservate nei soggetti obesi, come ad esempio la bassa autostima o l’immagine corporea negativa, non sarebbero tanto la causa dell’obesità, ma piuttosto la conseguenza di un ambiente sociale avverso, che esercita una profonda discriminazione nei confronti di chi ha un corpo di dimensioni superiori alla media.

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